In sintesi
- 🎬 Il Sorpasso
- 📺 La7 HD, ore 21:10
- 🛣️ Un road movie generazionale che racconta l’Italia degli anni ’60 attraverso il viaggio di due uomini opposti, tra ironia, malinconia e critica sociale, diventando un capolavoro della commedia all’italiana e un’icona culturale senza tempo.
Il Sorpasso, Vittorio Gassman, Dino Risi e Jean-Louis Trintignant: queste sono le grandi entità che dominano la prima serata di oggi, 15 agosto 2025, su La7 HD. Un cult della commedia all’italiana, capace di trasformare un apparentemente semplice Ferragosto romano in una delle epopee più indimenticabili della storia del nostro cinema. Se sei appassionato di film iconici e vuoi “vivere l’Italia” di ieri, Il Sorpasso è decisamente la scelta giusta per la tua serata televisiva.
Il Sorpasso, Vittorio Gassman e Dino Risi: un road movie generazionale che ha ridefinito il cinema italiano
A partire dalle 21:10, La7 trasmette una delle pellicole più amate e studiate da critici, cineasti e appassionati: Il Sorpasso (1962), diretto da Dino Risi. La trama, solo in apparenza leggera e divertente, racchiude un duello psicologico e sociale tra due uomini che più diversi non si può: l’irresistibile, infantile ed estroverso Bruno Cortona (Vittorio Gassman) e il timido, introverso universitario Roberto Mariani (Jean-Louis Trintignant). Il loro è un viaggio sospeso tra uscite di spirito, incontri bizzarri, paesaggi italiani e una crescente tensione esistenziale che culminerà in un finale scioccante, capace di scalzare il pubblico dal suo divano anche a distanza di decenni.
Ma Il Sorpasso non si riduce alla semplice commedia grottesca: qui Risi trova il perfetto equilibrio fra ironia, malinconia e critica sociale. Ogni sorpasso, ogni battuta, ogni sorriso di Bruno è il riflesso di un’Italia “in corsa”, spavalda ma fragile, proiettata verso la modernità con tutta la leggerezza (e la pericolosità) di chi non guarda davvero dove sta andando. L’incipit del film è da manuale: una città svuotata dal caldo, un telefono che non squilla, e l’avvento improvviso del “bravo italiano” chiacchierone e dissacrante che non si scorda mai di vivere tutto (troppo) in fretta.
Commedia all’italiana, critica sociale e fotografia generazionale: la lezione di Il Sorpasso
La scelta di vedere Il Sorpasso stasera non è solo una scusa per tuffarsi nelle atmosfere senza tempo dell’Italia anni ’60. È prendere parte ad una vera e propria lezione di cinema e sociologia. Dino Risi – con la complicità geniale di Ettore Scola e Ruggero Maccari alla sceneggiatura – costruisce un affresco che ancora oggi trova eco nelle riflessioni sui valori, sulla crisi generazionale e sulle contraddizioni dell’italiano medio.
- Capolavoro visivo: la fotografia in bianco e nero di Alfio Contini regala scorci della Roma deserta e della costa laziale, imprigionando quell’estate eterna tra il sole, le ragazze sulle spiagge e le strade che sembrano non finire mai.
- Lancia Aurelia B24 Spider: la vera “bambina” di Bruno diventa feticcio pop-culture, sfrecciando tra Anni Sessanta, nostalgia e futuro.
Nerd alert per i più attenti: ogni dettaglio, dal cameo di Dino Risi alla scelta delle location (la celeberrima via Aurelia, i paesi di Castiglioncello), racconta una parte dell’Italia che fu e che, inconsciamente, ancora ci portiamo dentro. Mitica la scena finale, che ridefinisce il concetto stesso di “svolta narrativa” nella commedia, con quel twist amaro capace di mozzare il fiato e lasciare un senso di vuoto che difficilmente si dimentica.
Un successo che non conosce il tempo: Il Sorpasso e la sua eredità nel cinema italiano
Al suo esordio, Il Sorpasso ha letteralmente stregato critica e pubblico in Italia, piazzando record al box office e accumulando premi prestigiosi: David di Donatello, Nastro d’Argento e, soprattutto, il plauso internazionale che nel tempo lo ha portato a comparire in qualsiasi classifica dei migliori film italiani (e non solo). Per Vittorio Gassman fu definitiva consacrazione pop/colta, per Trintignant spinta verso una carriera senza confini, per Risi la vetta mai superata della sua poetica fatta di risate e malinconia insieme.
Oggi, riguardando il film proprio il giorno di Ferragosto, sentiamo ancora viva la sua forza dirompente: il linguaggio, alcune battute (“E che siamo in Svizzera?” è un meme ante litteram), il ritmo delle scene e l’iconografia degli interni ed esterni, sono diventate parte del nostro DNA culturale. A più di sessant’anni dalla sua uscita, Il Sorpasso resta un termometro impietoso sulle irrequietezze della nostra nazione, ma anche un viaggio spettacolare che continua a entusiasmare, commuovere e far discutere nerd cinefili, storici, curiosi e semplici spettatori.
Durata: 145 minuti, Ferragosto, una giornata sospesa tra ieri e oggi. Location culto: via Aurelia, Castiglioncello, Roma deserta.
Stasera, chi ha il coraggio di guardarsi davvero allo specchio, non può saltare l’appuntamento con uno dei film più iconici, sferzanti e attuali della storia del cinema italiano. Preparatevi a ridere, riflettere, emozionarvi e – forse – a sentirvi protagonisti, anche solo per una notte, di un road movie esistenziale che non smetterà mai di “sorpassarci”.
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