Ecco i 7 segnali che rivelano chi ha più probabilità di tradire, secondo la psicologia

Tradimento in coppia: la scienza svela chi ha più probabilità di essere infedele (e non è quello che pensi)

Se pensate che l’infedeltà sia solo una questione di “gli uomini sono fatti così” oppure “le donne moderne sono cambiate”, preparatevi a rivedere completamente le vostre convinzioni. La scienza ha scoperto cose che vi faranno saltare sulla sedia almeno tre volte prima di arrivare alla fine di questo articolo.

Spoiler: non è solo una questione di cromosomi XY o XX. Dietro al tradimento c’è una dinamica molto più complessa e affascinante che coinvolge il vostro cervello, la vostra personalità e persino il modo in cui gestite lo stress quando il capo vi urla addosso. Sì, avete letto bene: anche quello c’entra.

I numeri che fanno esplodere tutti i cliché

Partiamo dai fatti nudi e crudi, perché i numeri non mentono mai. Secondo le ricerche più recenti, gli uomini tradiscono ancora un pochino di più delle donne, ma – e qui arriva il colpo di scena – il divario si sta riducendo così velocemente che tra qualche anno potremmo assistere al sorpasso. Le nuove generazioni stanno letteralmente riscrivendo le regole del gioco.

Ma quello che è davvero pazzesco non sono tanto le percentuali quanto i motivi completamente diversi che spingono uomini e donne verso l’infedeltà. Gli studi di Glass e Wright hanno scoperto che gli uomini tendono a tradire più spesso per insoddisfazione sessuale, mentre le donne cercano principalmente quella connessione emotiva che sentono mancare nella loro relazione. È come se parlassero due lingue diverse anche quando si tratta di essere infedeli.

La vera bomba atomica? I ricercatori hanno identificato dei profili psicologici specifici che predispongono al tradimento, indipendentemente dal fatto che abbiate la barba o portiate il reggiseno. È come avere una sorta di “carta d’identità del potenziale traditore” scritta nel nostro DNA comportamentale.

I segnali nascosti che nessuno vi ha mai raccontato

Preparatevi a rimanere senza parole, perché alcuni dei fattori di rischio scoperti dagli psicologi sono tutto fuorché scontati. Uno studio pubblicato sul Journal of Sex Research ha rivelato una correlazione tra l’età del primo rapporto sessuale e la probabilità di tradire da adulti. Chi ha avuto esperienze precoci tende ad avere una maggiore “apertura” verso nuove esperienze, che può trasformarsi in vulnerabilità relazionale.

Ma aspettate, c’è di più. Il numero di partner precedenti gioca un ruolo cruciale, non perché “chi ne ha avuti tanti è automaticamente un traditore”, ma perché chi ha sperimentato molte relazioni diverse potrebbe avere maggiore difficoltà a gestire la routine e la monogamia a lungo termine. È come se il cervello avesse sviluppato una dipendenza dalla novità.

E qui arriva la parte che vi lascerà a bocca aperta: la gestione dello stress quotidiano è un predittore incredibilmente potente dell’infedeltà. Chi non sa gestire la pressione, l’ansia e le frustrazioni della vita quotidiana ha maggiori probabilità di cercare “vie di fuga” nelle relazioni extraconiugali. È come se il tradimento diventasse una valvola di sfogo per tutto quello che non va nella vita.

L’identikit psicologico del traditore

Ora arriva la parte davvero succosa. Gli psicologi hanno identificato alcuni tratti di personalità che aumentano drasticamente il rischio di infedeltà:

  • L’impulsività è in cima alla classifica. Chi ha difficoltà a controllarsi, chi vive nel momento senza pensare alle conseguenze, ha ovviamente più probabilità di cedere alle tentazioni
  • I tratti narcisistici sono un altro campanello d’allarme che suona a tutto volume. Chi ha un bisogno costante di conferme esterne potrebbe cercarle al di fuori della relazione principale
  • La bassa autostima può essere un fattore di rischio esplosivo. Chi non si sente sicuro di sé potrebbe tradire per sentirsi più attraente, più desiderabile

Paradossalmente, tutti questi tratti apparentemente diversi hanno una cosa in comune: rappresentano modi disfunzionali di gestire le emozioni e i bisogni personali. È un meccanismo di compensazione psicologica tanto comune quanto devastante per la relazione.

Lo stress: il killer silenzioso delle relazioni

Ecco una scoperta che ha lasciato sorpresi anche i ricercatori: il modo in cui gestite lo stress quotidiano può predire la vostra fedeltà meglio di tanti altri fattori. Le ricerche hanno evidenziato che chi adotta strategie di coping disfunzionali ha maggiori probabilità di essere infedele.

Ma cosa significa esattamente “strategie di coping disfunzionali”? Semplice: invece di affrontare i problemi, si scappa. Invece di parlare con il partner delle proprie frustrazioni, si cerca consolazione altrove. Invece di lavorare sulla relazione, si cerca l’adrenalina di una nuova conquista. Il tradimento, in questi casi, non è tanto una questione di attrazione fisica o di amore, quanto un meccanismo di fuga dalla realtà.

È come se il cervello dicesse: “La vita è troppo complicata, ho bisogno di qualcosa che mi faccia sentire meglio immediatamente, senza dover affrontare tutti questi problemi noiosi”. Spoiler: non funziona mai come sperato.

I motivi nascosti dietro l’infedeltà

La ricerca psicologica ha identificato alcuni bisogni insoddisfatti che spesso precedono l’infedeltà. Alcune di queste motivazioni vi lasceranno letteralmente a bocca aperta.

La povertà emotiva è una delle cause più sottovalutate e devastanti. Non stiamo parlando solo di “non mi dice più che mi ama”, ma di una vera e propria carenza di intimità emotiva, di complicità, di condivisione profonda. È come vivere con un perfetto sconosciuto che condivide il vostro letto e le bollette, ma non i vostri pensieri più profondi.

La rabbia repressa è un altro fattore esplosivo che spesso passa inosservato. Chi accumula rancore, frustrazione e delusioni senza mai esprimerle apertamente, potrebbe “vendicarsi” attraverso l’infedeltà. È un meccanismo inconscio di punizione del partner che ha “causato” quella rabbia, anche se spesso il partner non sa nemmeno di aver fatto qualcosa di sbagliato.

E poi c’è la noia esistenziale, che suona meno drammatica di quello che è in realtà. Chi si sente intrappolato in una routine soffocante, chi ha perso la passione non solo per il partner ma per la vita stessa, potrebbe cercare nell’infedeltà una dose di adrenalina e novità che li faccia sentire di nuovo vivi.

Le nuove generazioni stanno riscrivendo tutto

Un aspetto assolutamente affascinante che emerge dalle ricerche più recenti è come i Millennial e la Generazione Z stiano letteralmente riscrivendo le regole dell’infedeltà. I pattern comportamentali sono completamente diversi rispetto ai loro genitori, e alcuni cambiamenti sono davvero rivoluzionari.

Prima di tutto, il gap tra uomini e donne si sta assottigliando a una velocità impressionante. Le donne più giovani tradiscono quasi quanto gli uomini, ma per motivi spesso completamente diversi. Hanno meno paura del giudizio sociale e sono più disposte a cercare attivamente la soddisfazione dei propri bisogni, sia emotivi che fisici.

Inoltre, le nuove generazioni hanno una concezione rivoluzionaria della fedeltà. Per loro, l’infedeltà emotiva – flirtare sui social, avere conversazioni intime con altre persone, mandare foto ambigue su Instagram – è spesso considerata grave quanto quella fisica. Questo sta cambiando completamente il modo in cui studiamo e comprendiamo il tradimento nell’era digitale.

Come riconoscere i segnali di allarme prima del disastro

La buona notizia di tutte queste ricerche è che molti fattori di rischio sono non solo riconoscibili, ma soprattutto modificabili. Se vi riconoscete in alcuni di questi profili, non è una condanna a vita all’infedeltà, ma un’opportunità di aumentare la consapevolezza e lavorare su voi stessi.

La comunicazione inefficace è spesso il primo segnale d’allarme che lampeggia. Quando smettete di parlare davvero con il vostro partner, quando i conflitti vengono sistematicamente evitati invece di essere risolti, quando i bisogni non vengono espressi chiaramente ma solo accennati con sospiri e occhiatacce, state creando il terreno fertile perfetto per l’infedeltà.

I cambiamenti di vita stressanti sono un altro momento ad altissimo rischio che spesso viene sottovalutato. Traslochi, cambi di lavoro, nascita di figli, perdita di persone care, problemi economici: tutti questi eventi possono temporaneamente destabilizzare anche le coppie più solide e creare vulnerabilità impreviste.

  • Perdita di intimità emotiva: quando smettete di condividere pensieri profondi, paure e sogni segreti
  • Routine asfissiante: quando la relazione diventa prevedibile e priva di sorprese positive
  • Mancanza di apprezzamento reciproco: quando si danno per scontati i gesti e l’affetto del partner

La verità scomoda che nessuno vuole sentire

Preparatevi a una verità che potrebbe non piacervi: secondo gli studi di Kimmel e Van Der Veen, non esistono “tipi fedeli” o “tipi traditori” assoluti e immutabili. Chiunque, e quando diciamo chiunque intendiamo proprio chiunque, nelle circostanze sbagliate e con i fattori di stress giusti, potrebbe teoricamente trovarsi a un passo dall’infedeltà.

Le ricerche hanno dimostrato che anche persone con fortissimi valori morali e religiosi possono tradire quando si trovano in situazioni di particolare vulnerabilità emotiva. Non è questione di essere “brave persone” o “cattive persone”, ma di essere esseri umani incredibilmente complessi con bisogni, fragilità e meccanismi di difesa che a volte ci sorprendono.

Questo non significa che dobbiamo vivere nel terrore aspettandoci il tradimento da chiunque, ma che dobbiamo smettere di pensare all’infedeltà come a qualcosa che riguarda solo “gli altri”, quelli moralmente inferiori. La consapevolezza dei fattori di rischio può essere il primo passo fondamentale per costruire relazioni più solide, soddisfacenti e a prova di tentazione.

Il potere della prevenzione

La ricerca ha dimostrato che le coppie che lavorano attivamente sulla loro relazione, che si impegnano in una comunicazione aperta e che affrontano insieme i momenti di stress hanno probabilità significativamente minori di sperimentare l’infedeltà. Non è magia, è pura psicologia applicata alla vita reale.

Gli esperti concordano sul fatto che investire tempo ed energia nella relazione, mantenere viva la curiosità reciproca e coltivare l’intimità emotiva sono i migliori “vaccini” contro il tradimento. Perché quando ci pensate bene, la migliore garanzia contro l’infedeltà non è la paura delle conseguenze devastanti, ma la pura e semplice gioia di stare insieme.

Qual è il vero motore dell’infedeltà?
Ricerca emotiva
Impulso sessuale
Stress mal gestito
Narcisismo
Noia esistenziale

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