TREKKING

TREKKING CASCATE ACQUAFRAGGIA:
cosa sapere prima di affrontarlo

Trekking cascate Acquafraggia cosa sapere

TREKKING CASCATE ACQUAFRAGGIA COSA SAPERE

CASCATE ACQUAFRAGGIA

Le cascate dell’Acquafraggia: ho letto quasi ovunque che questa è la meta più indicata per i bambini, grazie alla presenza dei prati e delle pozze d’acqua dove potersi immergere. É senz’altro vero se ci si limita solo a questo però, cioè parcheggiare la macchina, fare due passi a piedi di numero, appollaiarsi sull’erba per tutto il giorno e farsi un sacco di bagni. In questo senso sì, è una meta adatta proprio a tutti, neonati compresi, vista anche la presenza di numerosi alberi che creano abbastanza ombra da far riposare i piccolissimi. Nelle immediate vicinanze è presente anche il bar “Mood” per gelati, ghiaccioli e quant’altro: cosa volere di più?

Nel momento in cui però si decide di fare una camminata, allora le cose si complicano un pò: avevo letto di un sentiero più difficile e di uno più facile, ma dalle descrizioni in internet (anche di blogger)sembrava qualcosa di abbastanza semplice in ogni caso.

NON LO É! Noi abbiamo portato un bambino di 8 anni e uno di 12, ma giuro che c’è stato un attimo in cui abbiamo pensato di tornare indietro e rinunciare alla camminata. Se pensi che il trekking sia passare sotto le cascate secondo un percorso circolare piano o al limite con qualche collinetta, ecco non è affatto così. Ma ora cerco di spiegarti tutto per bene.

Come arrivare

Le cascate dell’Acquafraggia si trovano a Piuro Borgonuovo: devi andare in direzione Chiavenna. Prendi la SS36 e, una volta superata la pittoresca cittadina di Chiavenna, segui le indicazioni “Cascate dell’Acquafraggia”. Noi abbiamo inserito il nome nel navigatore e ci siamo arrivati proprio davanti.

Da Lecco distano circa 68 km (1 h d’auto), mentre da Milano sono circa 123 km (2h d auto).

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Parcheggi e ingresso al Parco Cascate

Per parcheggiare noi abbiamo raggiunto l’entrata est delle cascate, vicino al bar “Mood”:

  • il parcheggio è a pagamento (7 euro per l’intera giornata nel 2022), ma se arrivi presto, verso le 8:00/8:30 del mattino, meglio ancora se in settimana, puoi lasciare l’auto sulle strisce bianche. I posti gratuiti sono soltanto 7, devi essere fortunato.
  • Altrimenti ci sono dei posti anche nei pressi dell’altra entrata alle cascate, dietro la parrocchia di S. Abbondio.
  • Entrambi i parcheggi sono a pochissimi passi dall’ingresso alle Cascate: esse infatti si trovano all’interno di un grande parco naturale dove ti puoi sistemare per il tuo picnic, prendere il sole e fare giocare i bambini.
  • Essendo però dichiarate “monumento naturale“, è richiesto un pagamento di 3 euro a persona (prezzo 2022) per entrare nel parco. (Fino ai 5 anni è gratis e anche per i portatori di handicap). Ti verrà messo al polso un braccialetto verde che ti permetterà di entrare e uscire tutte le volte che vuoi senza fare la fila, ad esempio per mangiare o per percorrere i sentieri al di fuori del parco. Quindi se hai intenzione di fare solo i trekking, non sarà necessario pagare le 3 euro.

Sentiero panoramico 1

Il signore del banchetto informazioni ci ha lasciato una cartina in mano con tutti i sentieri e relativi numeri. Inoltre ci ha consigliato di fare il sentiero 1 all’andata, mentre il sentiero 6 per il ritorno, facendo un giro ad anello.

Tuttavia il sentiero 1, che parte vicino al bar Mood, presenta secondo noi delle criticità:

⚠️ a parte il cartello posto all’inizio del sentiero e quello ubicato al borgo di Savogno, non vengono segnalati i tempi di percorrenza. Quindi non ti puoi mai regolare durante il percorso sul quanto manca, e capire se puoi farcela o meno ad arrivare fino in fondo.

⚠️ Questo è chiamato “sentiero panoramico delle cascate”. Tuttavia i belvedere davvero meritevoli sulle cascate e sul borgo di Piuro si trovano dopo 30 minuti circa di salita l’uno, e l’altro dopo ancora un altro pò. Ma sono GLI UNICI fino a Savogno. Per il resto sì, durante la discesa si passa vicino all’acqua delle cascate, si vede qualche saltello, ma noi tutto questo panorama così strabiliante come dicono non l’abbiamo trovato.

⚠️ il sentiero è terribilmente in salita per circa 2 ore solo andata e senza pianori. Non solo, ci sono roccette da superare attaccandosi con le mani, ed è praticamente un gradino unico fino in cima: molto pesante da fare coi bambini, ma anche adulti se non allenati. Noi non siamo proprio di primo pelo per quanto riguarda i trekking, ma è stato faticoso anche per noi. Bisogna avere alle spalle un pò di km di montagna, di salite e polpacci allenati alle scale. (Ai bambini hanno iniziato a tremare le gambe a metà strada perchè non erano abituati).

⚠️ oltre ad essere in salita, in alcuni punti è anche un pochino pericoloso. É talmente stretto e ripido che se ti scivola un piede, non c’è da stare allegri. Inoltre se soffri di vertigini come me, non è il massimo. Ci sono tre scale in ferro molto ripide che devi percorrere a testa bassa senza guardarti troppo in giro, anche se dalle foto non sembra. Inoltre in un paio di punti mancano le corde / corrimani a cui attaccarsi, e anche quando ci sono, non arrivano più sopra dell’anca di un adulto.

⚠️ qui parlo in generale, non solo del tracciato 1, i numeri dei sentieri non sono MAI scritti (dove trovo l’1 0 il 6?) Devi andare un pò ad intuito in base alle direzioni.

Con questo non voglio scoraggiarti, ma è bene sapere a cosa vai incontro facendo questo trekking. Internet si parla di percorso impegnativo, ma non ti dicono in cosa consista esattamente. Col senno di poi avremmo scelto di fare diversamente: ho scritto tutto qui sotto alla voce “Col senno di poi…”.

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Quali percorsi puoi fare in zona

Ci sono diversi sentieri da percorrere, ma sono tutti piuttosto lunghi:

  • noi abbiamo fatto quello che porta a Savogno: un borgo incastonato tra le rocce, al di sopra delle cascate.
  • da Savogno parte un altro sentiero di circa 20/30 minuti per il borgo di Dasile
  • oppure, sempre da Savogno, puoi raggiungere il Lago Acqua Fraggia. Lo consiglio però solo agli allenati perchè dista da Savogno altre 2 ore e mezza solo andata: non è uno scherzo!
  • So che esistono poi altri percorsi, sempre molto lunghi, ad esempio verso l’alpeggio di Corbia (3h20), Alpigia (2h20), Passo di Lei – Bivacco (6h30) e il Passo del Turbine (5h30). Tutti partono dal parcheggio est delle Cascate Acquafraggia ma sinceramente, pur non avendoli personalmente testati, mi sento di consigliarli solo a gente che cammina seriamente, visti anche i tempi di percorrenza.

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DESCRIZIONE DEL NOSTRO TREKKING FINO A SAVOGNO

Come ti accennavo prima, abbiamo deciso di seguire le indicazioni che ci ha dato il signore del banco informazioni per raggiungere il borgo di Savogno: il sentiero 1 all’andata e il sentiero 6 al ritorno, seguendo un anello.

Per chiarire meglio:
Sentiero 1: vicino entrata est cascate (riferimento bar Mood)
Sentiero 6: vicino Parrocchia S. Abbondio
Col senno di poi:
farei il numero 6 sia per andare che per tornare: 
non che il 6 non sia impegnativo per le gambe e non sia per tutto il tempo in salita, ma almeno è più ampio, meno pericoloso e sale leggermente più morbido rispetto all'1. In pratica invece di fare l'anello, vai e vieni dallo stesso sentiero.

L'unico inconveniente è che non vedi i punti panoramici di cui ti parlerò qui sotto, possibili solo tramite il sentiero 1.

Ma torniamo a noi. L’inizio del sentiero 1 si trova, come detto, vicino al bar, al di fuori del parco. I primi 40/50 minuti sono i peggiori per le caratteristiche che ti ho descritto nel paragrafo sopra.

Seguiamo le indicazioni dei cartelli per prendere la direzione (Savogno – Dasile). Poi ad un certo punto, mi sembra prima delle scale in ferro, il sentiero si biforca. Andando a sinistra, arriviamo al primo punto panoramico vicino al salto della cascata. Qui è davvero bellissimo: sotto di te vedi tutto il paese col fragore delle cascata in sottofondo.

Poi ritorniamo indietro ripercorrendo la stessa strada. Al bivio di prima, continuiamo su per le scale di ferro: sono in tutto 3, molto ripide e strette. Poco dopo troviamo un altro punto panoramico molto bello dove ci possiamo anche fermare un pò a riposare, come in quello precedente. Questi due punti panoramici infatti sono costituiti da spiazzi più o meno ampi dove trovi anche delle travi di legno per sederti.

Il sentiero prosegue sempre molto ripido, su gradoni (in tutto ce ne saranno quasi 3000). Da qui il percorso si fa meno pericoloso e la tensione dei primi 40/50 minuti inizia a stemperarsi.

Tutto il sentiero dall’inizio alla fine è in mezzo al bosco, quindi adatto per l’estate, ma non particolarmente avvincente. Direi anzi piuttosto monotono e molto faticoso: i bambini che erano con noi si fermavano spesso ed erano visibilmente annoiati, oltre ad avere un mal di gambe incredibile.

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Più avanti il sentiero si interseca con la mulattiera: continuiamo a proseguire verso l’alto, e continuiamo a salire gradini, fino a che giriamo a destra verso Savogno (mentre per Dasile si deve proseguire dritto, seguendo le indicazioni al bivio). Da questo punto mancano solo una decina di minuti e, fino all’arrivo al borgo, non c’è niente da fare: continui a salire gradini, gradini e gradini fino alla fine. In tutto noi abbiamo impiegato 2 ore, anche se i cartelli a valle indicano 1h30.

Devo però ammettere che una volta arrivati, Savogno merita tutta la fatica fatta fin qui: il paese delle fiabe!

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Savogno

Quando arrivi lo vedi dal sotto in su e già te ne innamori: …”dove il tempo si è fermato…tra le cascate ed il cielo…”

Case in pietra, stretti loggiati medievali in legno, strade e vicoli acciottolati, Savogno è un borgo medievale, posto a 932 mt., totalmente fuori dal tempo, circondato da una natura incontaminata: praticamente un borgo montano fantasma che venne definitivamente abbandonato nel 1968.

Man mano ti addentri per visitarlo, vedrai degli scorci incantevoli, sarai attratto da piccoli dettagli del mondo contadino, dal colore dei fiori e da ampi panorami sulla vallata. Sembra un pò una matrioska: vedi un vicolo o una stradina, ti avvicini, e subito ne scorgi un’altra sopra che ti porta a scoprire altri dettagli stimolanti.

Savogno Piuro

Savogno è uno dei nuclei più interessanti di architettura spontanea. É caratterizzato dallo sviluppo delle case in altezza, data l’esiguità dell’area a disposizione, utilizzando le uniche materie prime disponibili sul posto: la pietra e il legno. La verticalità delle costruzioni è alleggerita dalla presenza di ballatoi sulle facciate o da aggiunte in legno.

Per i bambini hanno messo un’altalena e uno scivolo: i nostri li hanno usati e come d’incanto la stanchezza è sparita!

Parrocchiale di Savogno

Savogno ha anche una chiesa con campanile in pietra dei Santi Antonio e Bernardino. Accanto sorge la canonica che fu l’abitazione di Don Guanella e della sorella Caterina. Dal sagrato hai una bellissima vista sulla vallata e il paese.

Parrocchia Savogno
Rifugio Savogno

In estate è aperto il “Rifugio Savogno“: la cucina offre i piatti tipici della tradizione valtellinese e chiavennasca, preparati secondo le ricette originali con i prodotti del loro orto, coltivati con le tecniche di una volta senza l’aiuto dei macchinari o trattamenti vari, nel pieno rispetto dell’ambiente e della tradizione.

Il rifugio dispone di 8 camere dagli arredi in legno, sobrie ma dotate di tutti i comfort, con bagno e doccia privati. Possibilità di pagare con carta di credito. Animali non ammessi.

La strada per arrivare a Savogno è quella che ti ho appena descritto, oppure ci si può arrivare tramite la ripida mulattiera con lenti tornanti e quasi 3000 gradini (quella che incroci anche facendo questo trekking che ti abbiamo segnalato noi).

É inoltre possibile raggiungere il borgo anche in auto da Villa di Chiavenna, ma devi acquistare un permesso sul sito “stradevalbregaglia.shop“.

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Crotto della Canoa e S.Abbondio

Per tornare indietro alle cascate devi ripercorrere la stessa strada a ritroso, ma quando rientri nel bosco e arrivi ai cartelli, prendi in direzione “Sentiero Panoramico delle Cascate – Crotto della Canoa – S.Abbondio – Borgonuovo”: attraversi un piccolo ponte, ed in questo modo percorri il sentiero nr.6, evitando quello ripido con le scale di ferro dell’andata.

Proseguendo in questa direzione incontrerai la “Cappella del Pigiòn” dedicata a Luigi Guanella, i Crotti abbandonati della Canoa, una volta utilizzati per la conservazione degli alimenti, ed infine raggiungerai il piccolo borgo di S. Antonio con la chiesa omonima (l’edificio giallo nella foto).

Parrocchia S. Abbondio Piuro
Borgo S. Antonio con omonima parrocchia

(Questo che ti ho appena descritto è lo stesso sentiero nr. 6 che può essere percorso anche salendo, per fare meno fatica, lo stesso di cui ti parlavo nel paragrafo "col senno di poi").

Dalla chiesa prosegui dritto lungo la strada asfaltata: sulla sinistra vedrai l’altra entrata alle cascate. Per arrivare all’auto dovrai entrare nel parco, attraversarlo e raggiungere l’altro ingresso: noi prima abbiamo fatto tappa al parco per tutto il pomeriggio.

Pomeriggio di relax alle cascate

Alle 8:40 abbiamo iniziato il nostro trekking che è finito alle 12:45. Stanchi e stremati ci siamo mangiati un bel panino e dopo un pò, i bambini hanno giocato nelle pozze e fatto foto vicino alle cascate.

Trekking cascate Acquafraggia cosa sapere

Il bagno lo si può tranquillamente fare nelle pozze formate dai piccoli salti d’acqua che spezzano il torrente. Tuttavia è sconsigliato stare proprio sotto la cascata: si può scivolare facilmente, e l’acqua scende davvero impetuosa da un’altezza di 170 metri. C’è gente che sta sotto lo stesso, in genere adulti, a loro rischio e pericolo.

Tra l’altro gli ultimi salti danno vita alla doppia cascata che puoi ammirare anche solo stando comodamente seduto sul prato.

Trekking cascate Acquafraggia cosa sapere

Noi abbiamo fatto diverse foto vicino alle cascate. Agli adulti consiglio di superare qualche roccetta almeno per vedere una bellissima pozza di acqua verde con la cascata che scende: è un piccolo angolo di paradiso (foto qui sopra, in basso a destra). Fai però attenzione dove metti mani e piedi, e attenzione a non scivolare, cosa facilissima perchè è bagnato ovunque!

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COSA VEDERE OLTRE ALLE CASCATE E AI BORGHI MONTANI

Palazzo Vertemate Franchi

A 2,2 km dalle Cascate dell’Acquafraggia, 5 minuti d’auto in località Prosato di Piuro, si trova l’affascinante “Palazzo Vertemate Franchi“, una delle più prestigiose dimore cinquecentesche lombarde. Questo fu l’unico edificio che si salvò dalla frana del 1618 che sommerse il paese con molti dei suoi abitanti. Il palazzo è un bellissimo capolavoro rinascimentale immerso in un ambiente incantevole.

La facciata è sobria ed essenziale, mentre all’interno pareti e soffitti a volta sono riccamente affrescati: vi sono rappresentate grandi scene e figure mitologiche.

Belfort

All’estremità orientale dell’antico borgo di Piuro si trova la cosiddetta “Area di Belfort“, messa in sicurezza grazie ai lavori del 2005. Qui si trovano ruderi di edifici risalenti ad un’epoca precedente la frana: si tratta dunque delle uniche architetture del borgo vero e proprio sopravvissute alla frana.

Info Piuro Centro Multimediale

Il “Centro Multimediale Info Piuro“, unico nel suo genere in Valchiavenna, si trova nella frazione di Borgonuovo, nelle vicinanze degli scavi dell’Antica Piuro in un edificio tipico dell’architettura rurale. Il percorso espositivo presenta l’offerta culturale e turistica di Piuro tramute pannelli iconografici, video e fotografie di approfondimento. Il centro inoltre offre il punto di partenza di un percorso guidato sul territorio, supportato dall’audioguida.

DOVE DORMIRE

  • Casa Pasini Foresteria“: non l’abbiamo testato ma sembra molto carino. Ha 6 camere romantiche, arredate con legno, ferro battuto e colori naturali; la colazione servita nella vecchia Stüa ed anche un’area benessere.

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CURIOSITÁ: Leonardo da Vinci e le cascate

Quando Leonardo Da Vinci, ingegnere presso i duchi di Milano, nell’ultimo decennio del XV secolo percorse la Valle della Mera, non mancò di ricordare nei suoi appunti, conservati nel “Codice Atlantico”, le “belle chadute d’aqua”. Secoli dopo lo storico Cesare Cantù annoverava quelle dell’Acquafraggia tra le più belle cascate delle Alpi.

Dal 1984 le cascate sono state dichiarate dalla Regione Lombardia Monumento Naturale. É possibile ammirare lo spettacolo delle cascate illuminate tutti i fine settimana di giugno, luglio e agosto (venerdì, sabato e domenica).

NOVITÁ

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