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IL CASTELLO DI GROSIO:
un pò di Gaudì in Valtellina

Il castello di Grosio

IL CASTELLO DI GROSIO

Un luogo insolito, una meta particolare, un pò di Barcellona in Valtellina. Definito “Il castello di Gaudì di Grosio” è in realtà un giardino roccioso diventata una delle attrazioni più gettonate degli ultimi tempi. Ok, diciamolo chiaro: non è proprio uguale alla Casa Batllò, però la ricorda sicuramente per lo stile.

È una gita perfetta per essere fatta in giornata, meglio durante l’autunno o la primavera. Volendo, se come noi abiti vicino a Lecco, si potrebbe fare anche in poco più di mezza giornata.

Abbiamo scelto di visitare non solo il castello di Gaudì, ma anche il Parco delle Incisioni Rupestri e il piccolo borgo montano di Grosio.

Inutile dire che tra castelli e incisioni rupestri, questo è un luogo unico anche per i più piccoli, soprattutto se sono alle elementari e alle prese con gli uomini primitivi.

Il castello di Grosio
Il castello di Grosio

GROSIO E I SUOI CASTELLI: come arrivare

📌Grosio si trova in Valtellina, in provincia di Sondrio, tra Bormio e Tirano.

📌Dista da Lecco 118 km (1h50 d’auto) e 173 km da Milano (2h46 d’auto). Volendo c’è anche il treno fino a Tirano. Poi dovresti prendere un bus che ferma in varie località della Valtellina, tra cui Grosio.

📌Per ulteriori info su come arrivare a Grosio e tutti i collegamenti con altre reti ferroviarie, clicca il sito di “Valgrosina Trail“.

📌Una volta a Grosio, noi abbiamo parcheggiato in Via Tridentina, lasciando l’auto ai margini della strada. Da questa posizione sei comodo per raggiungere prima il Parco delle Incisioni Rupestri e poi il castello di Gaudì.

Altrimenti so che c’è un altro posteggio gratuito poco oltre, sempre adiacente alla centrale elettrica, in Via San Faustino.

GROSIO COSA VEDERE

IL PARCO DELLE INCISIONI RUPESTRI

Il “Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio” rappresenta una combinazione unica di storia, archeologia e architettura inserita in un meraviglioso contesto paesaggistico. Un museo all’aperto che valorizza e tutela le tracce del passaggio di antiche popolazioni in Valtellina.

Area dei castelli medievali: il castello Nuovo e il castello di San Faustino

Appena si sale a piedi dalla strada acciottolata, il Castello Nuovo o Visconteo è la prima testimonianza del passato a rivelarsi ai nostro occhi. Bello e imponente, abbarbicato sulla sommità del colle che domina la Rupe Magna.

Castello Visconteo Grosio

Sorse per volere dei Visconti tra il 1350 e il 1375, e fu costruito per rispondere a nuove esigenze strategiche. Nonostante sia oggi un rudere, ma davvero molto ben conservato, il Castello Nuovo è l’esempio più interessante tra i castelli della provincia di Sondrio.

Castello Visconteo Grosio

Ci ha colpito molto il contesto paesaggistico di rara bellezza in cui è inserito. Noterai infatti i bellissimi terrazzamenti con le tipiche murature a secco per la coltivazione della vite, senza contare l’affascinante panorama sul borgo di Grosio,

Proseguendo oltre si arriva al Castello Vecchio o di San Faustino Giovita, l’edificio più antico realizzato intono al X-XI secolo. I resti murari conservati permottono di riconoscere il perimetro del castello e alcune strutture come il campaniletto, restaurato verso la fine dell’800, attiguo alla piccola cappella che conserva due sepolcri medievali scavati nella roccia.

Castello San Faustino Giovita Grosio
La Rupe Magna a Grosio
Rupe Magna Grosio
Rupe Magna Grosio – FOTO DI “TURISTADIMESTIERE

E qui arriviamo alla parte che probabilmente interessa di più ai bambini: la Rupe Magna, una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino. Più di 5000 incisioni rappresentano figure antropomorfe, figure geometriche, animali, fino ad oggetti di vita quotidiani. Esse sono databili tra la fine del Neolitico e l’Età del Ferro. I bambini possono letteralmente andarci sopra, ovviamente togliendo le scarpe, e ascoltando la guida che li saprà coinvolgere in modo particolare.

Antiquarium

Nell’edificio della Cà del Cap si trovano reperti rinvenuti nel corso degli anni, esposti in una mostra permanente con pannelli informativi. Essi descrivono gli scavi, datano i reperti e li contestualizzano nella storia locale.

INFO UTILI SUL PARCO
  • La zona dei castelli Nuovo e Vecchio è visitabile sempre in maniera gratuita ed in completa autonomia.
  • Per visitare le Incisioni Rupestri della Rupe Magna e fare tutto il tour completo, è necessario accedere solo con la guida. La prenotazione è fortemente consigliata perchè i posti sono limitati. 📌Per guardare orari, giorni di apertura in base alla stagionalità e tariffe aggiornate, consulta il sito ufficiale “Parco Incisioni Grosio“.
  • È presente l’ “Info Point Cà del Cap” con diverse aperture in base alla stagione, consultabili sempre sul sito.

Dopo la visita a questo antico sito scendiamo di nuovo dalla stessa strada dell’andata e proseguiamo oltre, verso sinistra, a piedi, per raggiungere il giardino roccioso di Nicola Di Cesare. Dapprima sbuchiamo davanti alla Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe; di fronte vediamo “Villa Visconti Venosta“, purtroppo temporaneamente chiusa alle visite.

Villa Venosta e parrocchiale di Grosio
Parrocchiale di Grosio e Villa Venosta

Continuiamo verso sinistra su via Milano finchè ci troviamo davanti l’Hotel Sassella. L’albergo oltre a rappresentare un’ottima sistemazione se ti volessi fermare per la notte, offre anche un ristorante con piatti tradizionali tipici della cucina valtellinese.

Andiamo oltre l’hotel prendendo Via Roma: passiamo di fianco al Comune di Grosio, dunque sempre dritto fino a girare a sinistra in Via Rovaschiera (mi pare sia la seconda traversa, ma non lo ricordo bene), dove si trova il Castello di Gaudì. Dal Parco delle Incisioni Rupestri al “Castello di Gaudì” occorrono circa 20 minuti a piedi (1,2 km).

IL CASTELLO DI GAUDÌ A GROSIO

Il castello di Grosio

La costruzione viene definita “Castello di Gaudì” perchè ricorda la “Casa Batllo” o il “Parco Guell” di Barcellona. Il paragone è a mio avviso un pò azzardato, ma ciò non toglie che abbiano degli elementi in comune.

In realtà si tratta più di un “Giardino Roccioso” che Nicola di Cesare ha costruito in 42 anni nel cuore della Valtellina. È un giardino che si sviluppa in verticale al di sotto una montagna, iniziato come passatempo, una sorta di meditazione, frutto di una certa genialità e di estro artistico.

Lo spazio si può definire sostenibile perchè Nicola ha usato tutti materiali di scarto e li ha riciclati. Vecchi piatti di ceramica, antichi specchi, vetri di bottiglie, tappi, hanno riacquistato nuova vita in un contesto unico ed originale.

La costruzione è un’ascesa verso il cielo: attraverso strette scalinate si passa vicino a piccole grotte, archi, muretti che emergono dalla roccia, mosaici, specchi, sculture, sassi e vasi. Più si sale e più l’arte diventa raffinata, circondata da un panorama bellissimo sul borgo. Si potrebbe dire che l’artista abbia trasformato la roccia in tela per i suoi dipinti che vanno a creare un luogo magico, dove ad ogni angolo ci si chiede fin dove l’immaginazione si possa spingere!

Il castello di Gaudì Grosio

A circa metà strada Nicola ha ricreato un ambiente simile alla stanza di un castello, circondata da colonne piene di mosaici, così come le pareti e il pavimento: questo è il mio punto preferito.

Peccato che ultimamente il luogo sia stato preso d’assalto dai turisti che probabilmente come noi, sono stati spinti dalla curiosità di una tale opera che trasuda resilienza. La tecnica del mattoncino dopo mattoncino infatti ha dato vita a questo luogo, costruito in tantissimi anni, senza che la noia abbia avuto mai il sopravvento. La costanza di una vita completamente riposta in una costruzione che rimarrà un esempio di forte volontà e grande ingegno.

IL BORGO DI GROSIO

Chiesa San Giorgio Grosio

Uno dei più antichi e caratteristici paesi della Valtellina, un luogo dove il tempo pare si sia fermato. Strade incorniciate da case antiche in pietra, chiese storiche, un borgo vibrante di storia e tradizioni appare ai nostri occhi un pò dormiente e silenzioso, ma molto affascinante.

Borgo di Grosio
Borgo di Grosio

Oltre alla Parrocchiale citata prima, nella parte più antica del paese si trova la Chiesa di San Giorgio. Un vero e proprio gioiello perchè conserva quasi inalterato il suo aspetto quattro-cinquecentesco, a differenza di altre chiese Valtellinesi della stessa epoca.

Chiesa San Giorgio Grosio

L’essenzialità non deve ingannare: passato il portale ci si immerge nella sua atmosfera unica, con opere d’arte che vanno dal XV al XVII secolo, e bellissimi affreschi ancora parzialmente visibili.

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