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AI PIANI BASSI:
recensione del libro di Margaret Powell

Ai piani bassi recensione

AI PIANI BASSI RECENSIONE

LA MIA RECENSIONE DEL LIBRO “AI PIANI BASSI”

Di cosa tratta il libro in breve

È la vera storia di Margaret, nata agli inizi del Novecento a Hove, una piccola cittadina dell’Inghilterra.

Ai piani bassi è il libro delle sue memorie, del tempo in cui ha cominciato a lavorare, prima come sguattera e poi come cuoca all’interno di ricche residenze londinesi. Nei suoi racconti fa sempre distinzione tra “loro” e “noi”, a rimarcare le profonde differenze sociali che dividono il mondo dei signori da quello dei domestici e dalla gente povera in generale.

All’interno del racconto Margaret ci racconta di come si cucina un pollo o uno stufato, o di come si lucida un pomello di un portone. Ma si trovano anche delle considerazioni personali sui differenti modi di vivere in base al ceto sociale, sulle ingiustizie, sui corteggiamenti, sull’amore e sulle aspirazioni personali.

Consiglio questo libro perchè

Innanzitutto perchè ha ispirato la serie televisiva “Downtown Abbey”, e già questa mi sembra una garanzia sufficiente. Personalmente ho amato la serie, dunque non ho potuto fare a meno di imbattermi in questa lettura.

Perchè è un vivace affresco della lotta di classe intorno agli anni Venti e Trenta del Novecento, quando le differenze sociali erano mercate ed evidenti. Nel racconto di Margareth però non si trova una pacata accondiscendenza verso la situazione che il destino le ha riservato. Al contrario, dalle sue parole emerge chiaramente una fierezza interiore che non le fa mai perdere la lucidità di ragionamento e la sua dignità di persona. Una donna dalla mente scaltra che non ha mai accettato servilmente di riverire i ricchi, ma ha cercato durante tutta la sua vita di cambiare diverse residenze. Evitando di legarsi in modo permanente a qualcuno, diventando magari come una vecchia parente di serie B, urla il suo diritto alla libertà, facendosi lei stessa fautrice del proprio destino.

Mi è piaciuta la forza di Margaret per non perdersi d’animo, e aspirare nonostante tutto a migliorare la propria vita. Ad un certo punto infatti avrà inizio un riscatto personale attraverso la lettura di libri e lo studio a cui fu costretta a rinunciare da giovane, nonostante gli ottimi risultati, in favore del bisogno di lavorare.

Infine mi è piaciuto il tono con cui Margaret parla di sè: mai lamentosa, mai pervasa da sentimenti di odio o rivalsa nei confronti dei ricchi. Nel racconto emerge sempre una certa compostezza interiore e un sano risentimento ricco di ironia, che fa si che anche la lettura risulti gradevole, leggera e appassionante, senza pur toglierle quella nota di drammaticità insita in quel tipo di storie.

Citazione dal libro

..."Sono povera, ma non per questo fingo che ci sia qualcosa di meraviglioso nella povertà. Essere ricca mi piacerebbe molto". 

Nr. pagine: 196

Voto personale: 3 stelle/5

Consigliato a chi vuol farsi un’idea di come si viveva in una Londra di inzio Novecento, a chi ha voglia di leggere qualcosa di leggero, ma non banale, magari anche durante un viaggio in treno di poche ore o sotto l’ombrellone.

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